Ecco i progetti di Monti e dei suoi colleghi banchieri europei.
Come al solito a esplicitarli nel modo più chiaro è il giornale dei padroni per definizione, il Sole24Ore. Niente funambolismi alla Repubblica, niente menzogne spudorate alla PD. Solo il progetto nudo e crudo. Eccone alcuni aspetti taciuti dai fans del Grande Economista, i maggiori manipolatori dell’informazione, in questa fase.
- Approvare la manovra (della quale ai sudditi italiani non è stato, finora, comunicato nulla di ufficiale) entro Natale, con un costo aggiuntivo, rispetto alle manovre plurime di Tremonti, pari a circa 35 miliardi;
- ottenere dalla UE uno “sconto” sulle ricadute negative sul bilancio del peggioramento del rapporto deficit/Pil determinato dalla diminuzione del PIL. Questo comporterebbe un “risparmio” di 11 mld., legato però all’obbligo di rimborsare, annualmente dal 2016, il 3% della parte del debito pubblico eccedente il 60% del Pil, cioè circa 25 mld. l’anno per 33-34 anni! Quindi una supermanovra annuale che si aggiungerebbe alle manovre “ordinarie” che abbiamo conosciuto in questo ventennio liberista.
Questo è il futuro radioso che ci “progetta” il Prof. Monti!
Un magnifico governo, vero Bersani e Camusso?
- Nonostante che la caduta del Pil sia determinata dalle politiche della BCE (l’unica possibile secondo la propaganda istituzional-padronal-politico-sindacale),
- nonostante 300 economisti europei ribadiscano, in un recente appello, la disastrosa condotta della BCE-UE e le sue responsabilità e facciano proposte alternative (che peraltro vengono autorevolmente ribadite da anni, nell’assoluto silenzio del regime bipartisan),
- nonostante P. Krugman (premio nobel per l’economia, fino a qualche tempo fa un mito per l’intellighenzia di una cera “sinistra”) tacci quasi quotidianamente di stupidità i banchieri europei, senza che nessuno raccolga le sue denunce,
- nonostante persino Obama (nel totale silenzio dei suoi osannanti fans), preoccupato per le ricadute sugli USA della crisi europea, faccia da tempo pressione sulla BCE perché intervenga contro la speculazione finanziaria.
Sergio Casanova
PS.: ecco i brani più significativi dell’articolo preso in esame:
Sole24ore.com. 23/11/2011: “Monti: avanti con misure più incisive”
“«Mario, qui praticamente sei a casa tua». Josè Manuel Barroso e Herman Van Rompuy, presidenti della Commissione e del Consiglio Ue, ricevono con la stessa battuta il loro ex ‘collega’ e ora premier italiano, Mario Monti. I tre sembrano intendersi alla perfezione. Il linguaggio è lo stesso, forse anche i pensieri.
L’idea di Monti, comunicata ai vertici delle istituzioni comunitarie, è di fare in fretta e varare la manovra nei primi giorni di dicembre tra l’Ecofin del 30 novembre e il Consiglio europeo del 9 dicembre. «Grazie al consenso più ampio e al clima meno conflittuale rispetto a quello del governo precedente – ha poi spiegato in conferenza stampa – credo che potremo andare avanti più incisivamente per quanto riguarda le riforme strutturali».
Ma c’è di più: Monti intenderebbe presentarsi al vertice di dicembre, come già fatto da altri Stati membri, con le misure già portate in Parlamento che le dovrà approvare in via definitiva entro Natale. Monti spiega che la manovra dovrà proseguire l’azione già avviata e quindi che occorrerà far fronte alla delega fiscale da 20 miliardi di euro, alle misure contro l’evasione fiscale da 5 a 10 miliardi e alla spesa per interessi per altri 5 miliardi. Ma il problema riguarda soprattutto la necessità di un aggiustamento (da 11 a 15 miliardi) reso necessario dalle diverse previsioni del rapporto deficit/Pil nel 2012; secondo l’ex ministro Giulio Tremonti 1,6%, ma per la Commissione 2,3%. La questione è al centro di una “due diligence” [processo investigativo sulla fattibilità e i rischi. N.de.R] in corso al ministero dell’Economia ma Monti solleva con Barroso la possibilità di ‘sterilizzare’ gli effetti della caduta del Pil sul deficit, qualcosa di diverso dal dibattito ideologico sulla golden rule che prevede di non computare nei deficit gli investimenti pubblici in settori strategici. Barroso riconosce che nel momento in cui sono allo studio modifiche ai Trattati che prevederebbero discipline più rigide per i bilanci sarebbe logico anche prevedere misure di compensazione come la sterilizzazione dei ‘cicli’ sul deficit. Ma se l’Italia ottenesse questo ‘sconto’ di almeno 11 miliardi si impegnerebbe ad applicare con il massimo rigore la regola del debito introdotta su pressione tedesca e che prevede dal 2016 che quei Paesi dove il rapporto debito/Pil è superiore al 60% la quota eccedente si riduca di almeno il 3% ogni anno.”
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