Due cose sono chiarissime nella vicenda F-35 (i cacciabombardieri di nuova generazione che vogliono assemblare a Cameri e che l’Italia vuole acquistare).
La prima è che i posti di lavoro generati da tale impresa sono pochi, molti di meno di quelli promessi tempo fa, e serviranno solo a ridurre il calo occupazionale che altrimenti avrebbe sofferto Alenia, società del gruppo Finmeccanica affiliata a Lockheed Martin nella costruzione degli F-35: quindi non sono dei veri e propri “nuovi” posti di lavoro. Questo è stato affermato non da pacifisti e da antimilitaristi, ma addirittura dal generale Debertolis (il direttore nazionale degli armamenti).
La seconda è che gli F-35 serviranno per partecipare alle imprese militari che si svolgono insieme agli USA e agli altri paesi alleati. Si tratta, come è noto, di operazioni che si svolgono fuori dal nostro territorio nazionale. Si tratta di guerre (chiamando le cose con il loro vero nome). Affermazioni in questo senso, seppure con l’uso di un linguaggio più diplomatico che noi ci siamo permessi di tradurre in modo da renderlo più comprensibile, sono state fatte addirittura dall’attuale ministro della difesa, l’ammiraglio Di Paola.
Noi, che facciamo parte di vari gruppi ed associazioni che da anni si oppongono agli F-35, alle fabbriche d’armi in genere ed a tutte le guerre, possiamo certo vantarci ed affermare con forza: “l’avevamo detto”.
Avevamo detto che non ci sarebbero state le migliaia di nuovi posti di lavoro che più di un politico avventato aveva incautamente promesso. Avevamo detto pure che i cacciabombardieri servono ad andare in guerra: cosa ovvia, ma utile da ribadire.
Noi, che siamo contro tutte le guerre e che ci indigniamo pure nel vedere dissipate le esigue risorse di cui la nostra comunità dispone, continuiamo dunque nelle nostre iniziative di opposizione. Non siamo certo soddisfatti della decisione di ridurre l’acquisto a “soli” novanta pezzi dai centotrentuno inizialmente preventivati.
Questo è l’elenco delle iniziative programmate per l’immediato futuro:
giovedì 23 febbraio, alle ore 21, assemblea popolare nella ex sede del quartiere di Porta Mortara, in via Monte San Gabriele 19/C a Novara;
sabato 25 febbraio, dalle ore 13, partecipazione con nutrito spezzone no F-35 al grande corteo notav da Bussoleno a Susa;
sabato 25 febbraio, dalle ore 15, in piazza Duomo a Novara, presidio in adesione all’iniziativa Cento Piazze contro gli F-35 (nell’ambito della campagna promossa da Rete Italiana Disarmo, Tavola della Pace, Sbilanciamoci), organizzato da Assopace Novara, Laboratorio pace di Galliate e Legambiente Novara;
mercoledì 29 febbraio, al mattino, dalle 9.30, presidio davanti all’aeroporto di Cameri, in occasione della visita programmata da parte delle commissioni parlamentari difesa (ammesso che non facciano un altro “rinvio”, come già accaduto per il 15 febbraio);
nel corso del mese di marzo, iniziative varie e presidi in diverse piazze di città e paesi della provincia di Novara e delle province confinanti (seguiranno i dettagli);
sabato 24 marzo, dalle ore 14, la Grande Manifestazione Popolare contro la Fabbrica della Morte; si tratterà di un corteo animato e spettacolare, che si snoderà dalla piazza principale di Cameri fino al recinto dell’aeroporto militare, all’interno del quale stanno costruendo la fabbrica per l’assemblaggio degli F-35.
Novara, 20 febbraio 2012
Movimento No F-35 del Novarese
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