Le case pignorate dalle banche che hanno ricevuto aiuti di Stato vadano a chi un’abitazione non ce l’ha più. Lo ha stabilito per decreto il governo spagnolo che, con un colpo di coda, ha superato l’impasse parlamentare tra popolari e socialisti che stavano bisticciano sui dettagli del da farsi. Il Consiglio dei ministri iberico ha infatti deciso di mettere a disposizione dei tanti “desahuciados” (sfrattati) del Paese, o di chi rischia di esserlo presto, le abitazioni vuote finite in mano agli istituti di credito che hanno ricevuto i milioni di Madrid. La mossa segue di pochi giorni l’approvazione di una moratoria di due anni per le categorie più vulnerabili.
Una decisione a lungo attesa, visto che mentre le banche spagnole incassavano milioni per risanare i propri bilanci e migliaia di case pignorate restavano vuote, circa 400mila cittadini sono rimasti senza un tetto sopra la testa. Situazione che ha portato a un’escalation di suicidi che a loro volta hanno innescato l’indignazione della cittadinanza, culminata in veementi manifestazioni popolari soprattutto nel giorno della manifestazione europea contro l’austerità. L’impossibilità di trovare un accordo in Parlamento tra la maggioranza popolare e la minoranza socialista, ha poi visto il governo di Mariano Rajoy, a lungo criticato per la sua impotenza di fronte all’emergenza sfratti scoppiata nel Paese, intervenire per decreto. Adesso l’Aula di Madrid ha 30 giorni per validare la norma già entrata in vigore.
Dallo scoppio della crisi nel 2008 sono centinaia di migliaia le abitazioni sequestrate dalla polizia perché gli inquilini non pagavano più il mutuo.
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