Taranto – si prepara una stretta repressiva contro gli operai che reagiscono alla serrata?

I sindacati confederali partecipano in prefettura al vertice per l'<<ordine e la sicurezza>> mentre gli operai, ed alcuni cittadini che li sostengono, presidiano la fabbrica per impedire il tentativo di colpo di mano della proprietà. La proprietà infatti sta tentando di “mettere in libertà”  5000 operai attivi nell’area a freddo, quella non interessata dai sequestri anti inquinamento.  La prova di forza include la minaccia a catena sugli altri stabilimenti del gruppo, che dipendono dalla produzione di Taranto.  Di seguito la notizia del vertice per la sicurezza in prefettura, notizie dalla fabbrica ed il comunicato del Comitato dei cittadini e lavoratori liberi e pensanti di ieri .

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ORE 10.37- COMITATO SULL’ORDINE PUBBLICO IN PREFETTURA

Alla Prefettura di Taranto è appena cominciato circa mezz’ora fa un comitato sull’ordine e sulla sicurezza con all’ordine del giorno la situazione di tensione che sta vivendo la città in seguito al fermo dell’attività dell’area a freddo dello stabilimento Ilva e alla messa in libertà (o ferie forzate) di migliaia di operai. Sono presenti il sindaco Ippazio Stefano, il presidente della Provincia Gianni Florido, il prefetto Claudio Sammartino, il questore Enzo Mangini, i comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, i rappresentati dei vigili del fuoco e dei sindacati Cgil Cisl e Uil. Questi ultimi hanno manifestato preoccupazione per il clima molto surriscaldato che si vive in azienda. Stamane infatti alcuni operai ma anche persone non dipendenti dello stabilimento sono entrati forzando i varchi delle portinerie e hanno occupato la direzione.

http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/11/27/news/ilva-47522619/

 

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Martedì 27 Novembre 2012 02:44

Dalle ore 20 circa siamo in presidio presso la portineria D.

Come era ovvio, non si è visto nessun sindacalista, ma la vigilanza poco prima di mezzanotte ha avuto cura di consegnarci un comunicato di sciopero indetto dai sindacati.
Abbiamo svolto volantinaggio e assemblee e continueremo a farne anche nelle prossime ore al fine di informare gli operai dei vari turni che, trovandosi all’interno, sanno poco e niente.

Insieme agli operai ci sono svariati cittadini del comitato che li sostengono incondizionatamente in questo momento difficile.
Non scegliamo tra lavoro e salute, li vogliamo entrambi subito!
Ne parlavamo da quattro mesi di questo momento ed ora è arrivato.

Il presidio continuerà per tutta la notte e saranno gli operai stessi durante le varie assemblee a decidere le iniziative da intraprendere.

Lo Stato e Riva, si facciano carico di questo disastro largamente annunciato e voluto. Nulla si è fatto di concreto per evitarlo.

Paghino tutti coloro che ci hanno venduti come operai e come cittadini: sindaci, governatori, politici, sindacalisti, dirigenti, giornalisti, consulenti, preti, ministri, vescovi e mazzettari a vario titolo. Questa situazione non l’abbiamo voluta noi, ma è causa di chi doveva controllare e non ha controllato al fine di trarne interessi personali.

http://www.liberiepensanti.altervista.org/index.php/component/content/article/1-ultime/97-presidio-portineria-d.html

 

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COMUNICATO STAMPA DEL 26/11/2012

COMITATO CITTADINI E LAVORATORI LIBERI E PENSANTI

 

A seguito delle ultime, inevitabili, vicende legate alle inchieste della Magistratura, che hanno portato alle ennesime richieste di custodia cautelare per diversi esponenti delle proprietà ILVA e di esopnenti della pubblica amministrazione oltre al sequestro dei materiali finiti e semilavorati prodotti negli ultimi quattro mesi, il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Penasnti invita tutti gli operai ILVA a:

  • Rifiutare categoricamente la “messa in libertà” e l’indicazione data verbalmente agli operai dai capireparto, in quanto illegittima, strumentale, illegale e unicamente tesa a fomentare il clima di ricatto e scontro istituzionale;
  • Respingere al mittente le dichiarazione rilasciate dalla proprietà, circa la chiusura temporanea dello Stabilimento di Taranto e di tutti quelli connessi alla produzione ivi effettuata fino all’accoglimento di condizioni più “accomodanti” nei confronti dell’azienda, che non intende mettere a norma definitivamente gli impianti;
  • Ritirare la delega a tutti coloro che fino oggi non hanno mai fatto gli interessi dei lavoratori e che sono invece corresponsabili di questo disastro che non è solo ambientale, ma anche economico e sociale;
  • Unirsi alla lotta del Comitato per pretendere con forza garanzie di reddito, occupazione e salute per tutti i lavoratori e partecipare alle assemblee permanenti in presidio davanti alla portineria “D” per decidere insieme del nostro futuro e di quello dei nostri figli.

 

SI’ AI DIRITTI,
NO AI RICATTI!

Il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti

 

http://liberiepensanti.altervista.org/index.php/notizie/comunicati-stampa/96-comunicato-stampa-del-26112012.html

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