BRASILE: SUGLI ARTICOLI RECENTEMENTE PUBBLICATI

 

Mi duole amaramente di non essere in condizione – per mancanza di tempo – di un commento puntuale agli articoli di Pier Francesco Zaccone  (che ho ricevuto tramite la mailing list di Dino Erba) che molti di voi  avranno letto.

Di fronte alle semplificazioni della grande comunicazione, lo sforzo di  analisi in essi contenuto va senz’altro apprezzato.

Devo notare tuttavia che a mio avviso essi contengono diverse  imprecisioni, e si basano su dati almeno in parte superati (dico a mio  avviso in quanto Pier Francesco Zarcone non cita le sue fonti) .Per carità,  niente di male nel semplificare un po’ in un articolo, siamo tutti “dilettanti” e lavoriamo nei ritagli di tempo senza stipendi accademici né il  supporto di istituti di ricerca. E in questo spirito vanno visti i presenti  rilievi. Tralascio le imprecisioni minori, in parte inevitabili quando si scrive  a caldo, e sottolineo solo due aspetti:

 

– La cosiddetta “classe media” di cui parlano le statistiche brasiliane, in sé  e per sé non ha nulla a che fare con i “ceti intermedi” come li intende il marxismo, il cui approccio è spesso più o meno condiviso dalla sociologia accademica.

La definizione di “classe media” in Brasile è meramente statistica (1) e i suoi unici criteri sono il consumo famigliare e il grado di istruzione del capofamiglia (2). Alcuni studi calcolano la rendita famigliare mensile corrispondente. Ho già fornito i dati aggiornati in questo senso, un po’ diversi da quelli proposti da Zaccone, nel mio articolo “Brasile: alcuni perché del movimento” (3). Cosa intendo dire con questo? Che una  grandissima fetta di quella che è chiamata in Brasile “classe media” o “classe C”, appartiene in realtà al proletariato o comunque a strati adiacenti. Sotto questo profilo l’argomentazione di Zaccone non mi sembra chiara.

Ne approfitto per anticipare una considerazione che avrei voluto fare in una mia prossima corrispondenza: effettivamente le richieste del movimento brasiliano riguardano le carenze dei servizi sociali (trasporti, istruzione, sanità) e la lotta contro la corruzione, così come una maggiore  democrazia partecipativa.

 

Sono quasi assenti sinora dalle piazze le rivendicazioni salariali che pure negli ultimi anni hanno investito il Brasile con una serie di scioperi. Di fatto dunque le rivendicazioni del movimento sono fin qui nettamente “interclassiste”, in quanto di interesse certo non esclusivamente proletario. Tuttavia la maggioranza dei manifestanti appartiene al proletariato o agli strati intermedi ad esso più prossimi, anche se in grande parte essi sono studenti che ancora lavoratori attivi non sono. Ma ancora una volta occorre precisare che in Brasile il numero di studenti lavoratori è elevato (gli universitari che lavorano, ad es., sono ben il 70% (4)).

 

Quanto alla crescita economica, non so dove Zarcone abbia preso le sue cifre, ma comunque non sono esatte. E’ vero che nel 2010 (non 2011, come dice il nostro) il Pil Brasiliano crebbe del 7,5%, ma l’anno prima, a seguito della crisi mondiale, c’era stato un risultato negativo (-0,3%). Nel 2011 l’incremento è stato nettamente inferiore (2,7%), e l’anno scorso si è fermato allo 0,9%. Il che significa, deflazionato, stagnante se non in  caduta (5).. Per quest’anno la previsione è del 2,7% d’incremento (6). Ciò grazie ad una politica di stimoli che ha fatto ripartire l’inflazione (la previsione ufficiale per il 2013 è del 6%), aspetto che non sembra ben evidenziato negli articoli di Zaccone).

Non a caso ancor prima dei recenti fatti, organi di stampa come il Financial Times e l’Economist avevano già parlato della crisi del boom brasiliano.

 

Mi auguro che queste mie note, per quanto modeste, possano aiutarci a sintonizzarci meglio con quanto sta avvenendo nel maggior paese latinoamericano.

Alessandro Mantovani

 

Florianopolis 28 giugno 2013

 

Note:

 

1) La statistica brasiliana distingue le seguenti “classi”: A1, A2 – B1, B2 – C1-C2, D – E. La “classe media” è quella composta da C1 e C2.

 

2) http://www.luis.blog.br/classes-sociais-a-b-c-d-e-f-ou-classes-alta-media-e-baixa.aspx

 

3) Da R$ 1.750 a R$ 7.450 (cfr. http://oglobo.globo.com/economia/nova-classe-media-tem-

trabalho-precario-pouca-instrucao-moradia-inadequada-7914148)

 

4) http://envolverde.com.br/noticias/70-dos-estudantes-universitarios-do-brasil-trabalham-diz-

estudo/

 

5) http://www.suapesquisa.com/economia/pib_brasil_2012.htm

 

6) http://www.em.com.br/app/noticia/economia/2013/06/28/internas_economia,413908/bc-

reduz-previsao-de-crescimento-da-economia-este-ano-de-3-para-2-7.shtml


Inoltrato da Dino Erba

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