Un piccolo episodio autobiografico: per non tediare con ragionamenti astratti che potrebbero apparire dottrinari e quindi poco fondati sulla realtà di dati di fatto inoppugnabili.
Anni fa c’è stata un’ondata di critical mass: in bicicletta in blocco a rallentare il traffico, perché noi in bicicletta siamo il traffico, perché ogni tanto è necessario che qualcuno ricordi come le nostre metropoli e le nostre cittadine di provincia siano soffocate dai veicoli e dalle loro emissioni.
A Milano si era sviluppato un movimento notevole composto da ciclisti critici e radicali, persino da anarcociclisti. Ricordo ancora i bei giri nel traffico di Milano: centinaia di biciclette sugli stradoni e nella stradine a dare respiro, almeno per un paio d’ore, ai cittadini di una metropoli mal gestita.
Ricordo pure il comportamento di tassisti ed autotrasportatori coinvolti nelle manifestazioni loro malgrado: pochi riuscivano a tollerare un paio d’ore al massimo di difficoltà nella circolazione che, di per sé, sarebbe stata magari bloccata dal loro stesso soprannumero.
E però tassisti ed autotrasportatori se la prendevano bellamente con noi: noi cattivi che ostacolavamo, per un paio d’ore, il loro girovagare alla ricerca di una qualche profitto.
Ricordo alcuni furgoni forzare il blocco di bici e lanciarsi, con pericolosissimi zigzag, a rischio di uccidere qualche ciclista critico (magari persino qualche anarcociclista).
Ricordo un tassista che mi diceva di togliermi di mezzo, altrimenti mi sarebbe passato sopra con l’auto, che tanto la mia vita non valeva nulla, neanche pochi centesimi. Ricordo il medesimo tassista mentre scendeva dalla sua auto, armato di un grosso bastone spigoloso, con l’intenzione di spaccarmelo in testa. Ricordo me, irresponsabilmente immobile, in attesa del colpo. Ricordo alcuni compagni che si avvicinano urlanti al tassista. Ricordo me urlante che dicevo: fate passare questo pezzo di merda. Ricordo il tassista, per nulla intimorito dalla presenza di una decina di compagni essenzialmente nonviolenti, ritornarsene in auto sogghignante.
Ricordo e non dimentico.
23 gennaio 2012
Dom Argiropulo di Zab