La notizia degli arresti di alcuni componenti della famiglia De Gennaro ha sorpreso molti anche se in realtà c’era da aspettarselo. Che l’impero dei De Gennaro fosse cresciuto in maniera fin troppo veloce, e che ci fossero dei forti legami con il mondo della politica era sotto gli occhi di tutti. Come era sotto gli occhi di tutti la voragine piena d’acqua degli ex giardini di piazza Cesare Battisti a Bari, come segno tangibile di un qualcosa che non andava per il verso giusto.
La sorpresa è che stavolta le accuse di malaffare che fino a poco tempo fa erano gridate da pochi nelle piazze siano diventati titoloni dei periodici.
Certo è che se le cose le sapevano in molti, pochi, pochissimi avevano il coraggio di affermarle pubblicamente. Qualcuno non solo le sosteneva già da tempo queste cose, le gridava in piazza.
Il “Coordinamento per la difesa del Patrimonio Culturale contro le devastazioni ambientali”, di cui Gino Ancona è il Segretario, fin da subito aveva centrato i punti salienti delle accuse che ora muove la magistratura nei confronti dei De Gennaro. La “questione parcheggi” è sempre stata l’argomento preferito da Gino Ancona per evidenziare i coinvolgimenti della politica con la speculazione edilizia, dove si vedevano approvati progetti scellerati sia da un punto di vista economico, artistico che naturale. La Puglia è un terreno carsico, si sa, di conseguenza non va d’accordo con i progetti di parcheggi interrati, eppure ecco spuntare in ogni città (Bari, Mola di Bari, Bitonto…) progetti di parcheggi proprio nelle piazze dei centri storici. Le conseguenze nefaste di tali progetti sono molteplici.
-Conseguenze sociali: la distruzione di quei luoghi superstiti alla cementificazione selvaggia che ha privato i cittadini degli spazi di vita, creando non-luoghi atti solo al transito o al consumo di merci.
– Conseguenze al patrimonio artistico: la devastazione di luoghi densi di memorie, di pavimentazioni antiche, danneggiamento di edifici storici o anche resti sotterranei.
– Conseguenze naturali: la deviazione dei naturali corsi sotterranei di fiumi carsici.
-Conseguenze ecologiche: i parcheggi sotterranei sono un’ingente fonte di inquinamento come hanno dimostrato numerosi studi
-Conseguenze economiche: la realizzazione di tali parcheggi in un territorio inidoneo provoca un’inevitabile aumento dei costi e il procrastinarsi dei tempi a carico del benessere dei cittadini.
Come se non bastassero i progetti che ci vogliono privare dei centri storici, la devastazione del territorio perpetrata dei grandi imprenditori edili prevede anche di privarci del naturale diritto di godere del mare. Trovare una spiaggia libera da parcheggi a pagamento, bar con musica a tutto volume, ristoranti o anche solo centri residenziali diventa sempre più difficile. Ed ecco che si progetta di realizzare un campo da golf nell’ultimo tratto di costa libero da cemento nei pressi di Mola di Bari. E’ un consorzio di imprenditori edili denominato G.I.E.M. il proponente del progetto. Come i parcheggi sotterranei anche il campo da golf non è per niente adatto a questo territorio e lo stravolge, stavolta anche per evidenti ragioni climatiche. Mantenere verde un prato in estate piena, sul litorale marino, significa consumare enormi quantità di acqua, che a quanto dicono dovrebbe essere un bene comune e non privilegio di pochi.
Anche qui il “Coordinamento per la difesa del Patrimonio Culturale contro le devastazioni ambientali” unitamente al “Coordinamento Custodiamo le Coste”, ha realizzato le contro-osservazioni alla V.A.S. (valutazione ambientale strategica), aprendo un altro fronte della battaglia per la difesa del Territorio che è bene comune.
Giovanni Ceresoli