Se avete acquistato oggi Il Manifesto, avete allora avuto la “sorpresa” di un articolone in prima pagina centrale, con grande foto annessa, che riferisce delle recentissime decisioni in consiglio dei ministri riguardo alla politica militare (con spesa connessa) e agli F-35 (la foto, infatti, è proprio quella di un cacciabombardiere di ultimissima generazione).
Scrivono Marcon, Di Francesco, Dinucci.
Neanche una parola, ovviamente, riguardo al fatto che qui a Novara c’è un movimento che si occupa della questione F-35.
Neanche una parola sulle manifestazioni passate e recenti.
Neanche una parola sulle altre iniziative di mobilitazione e di controinformazione (per loro esiste solo RID e connessi).
Ricordo che solo per la manifestazione del 19 maggio 2007 Il Manifesto ha fatto una copertura decente dell’evento novarese. Tra parentesi, l’articolo su quella manifestazione l’hanno fatto al telefono, parlando con me mentre si sfilava in corso Mazzini in direzione del centro (quella volta, l’orrenda giunta fascioleghista, non ci ha impedito di transitare in centro come invece ha fatto, il 12 novembre scorso, la giunta di centrosinistra).
Poi Il Manifesto ci ha abbandonato: evidentemente non siamo apparsi affidabili, raccomandabili e soprattutto ben inseriti nel milieu dei veri movimentisti doc e benedetti dalla ventina di capibanda di cui ho parlato nella riunione recente del Movimento no F-35 del Novarese.
Ovviamente noi non abbiamo mai rinunciato ad avere contatti con i maestri della sinistra radicale (quelli tanto esperti, quelli che, da quarant’anni, passano da una sconfitta all’altra, ma che comunque si sono assicurati un posticino caldo e sicuro nell’ambiente politico italico).
Anche in occasione della preparazione dell’ultima cosa fatta a Cameri, il 24 marzo scorso, ricordo che sono stati fatti tutti gli invii necessari.
Anche io personalmente ho inviato comunicazioni alla redazione del Manifesto, come pure agli indirizzi dei due tizi che ci lavorano dentro e che più si sono occupati della faccenda F-35, cioè Salvetti e Dinucci.
Nessun riscontro: neppure un “grazie dell’informazione”.
Ora invece si accorgono che il progetto F-35 è andato avanti, che le mozioni votate il 28 marzo non sono valse a fermarlo e neppure a rallentarlo (infatti quelle approvate erano tutte favorevoli agli F-35), che c’è il progetto definitivo di legge delega approvato in consiglio dei ministri (curioso vedere come il governo prepara il progetto di legge delega che poi deve essere votato in parlamento, il quale poi delega al governo stesso il potere di emanare norme più precise in base alle sue indicazioni, che, in questo caso, sono state gia scritte dal governo medesimo, che dunque, in definitiva, delega se stesso e si incarica da solo di scrivere norme che avrebbero dovuto essere scritte in parlamento).
Non che io abbia mai avuto molta fiducia nelle cosiddette istituzioni democratiche, però qui abbiamo un’ulteriore dimostrazione evidente del fatto che la democrazia formale e lo stato di diritto sono miti buoni solo a chetare i ribelli e gli insoddisfatti, che non riescono a trarre le conseguenze dovute da quanto pensano sia giusto fare.
Ad ogni modo continuerò ad acquistare quotidianamente Il Manifesto: mi interessa tenerlo in vita, poiché mi permette di conoscere le tendenze alla moda della sinistra radicale italica, mi ricorda che un pezzo significativo di cultura radicale-socialista-libertaria-anarchica è insignificante e non ha diritto di cittadinanza nel “fu” Movimento dei movimenti, mi aiuta ad essere umile ed a capire che quelli come me non contano un bel niente (neanche nel cucuzzaro antagonista) e che è meglio non stare ad allargarsi (al massimo, in stile Ponte della Ghisolfa, si può far la coda dei Veri Cortei Seri ed Autorizzati da chi sa gestire i movimenti di massa).
7 aprile 2012
Dom Argiropulo di Zab