Occupy Sandy è un gruppo di persone che provengono da tutto il mondo e nessuno ha mai ingaggiato. Sì, perche’ questo non lo si può definire un lavoro ma uno scopo comune: praticare il mutuo sostegno in momenti di bisogno sociale e fare la differenza durante una crisi.
Il giorno stesso in cui l’uragano Sandy ha toccato le coste Newyorkesi, in molti hanno fatto il proprio dovere scendendo per le strade ad aiutare chi nel bisogno, ancora oggi si ritrova. La croce rossa, come tutti sanno da queste parti, incredibilmente ha ritardato i soccorsi di una settimana ma tra le tante associazioni umanitarie ma soprattutto tra gli individui che non appartengono a nessuna di queste, Occupy sandy è stata una delle organizzazioni meglio inserite, spontane e durature, per rispondere alla crisi del dopo uragano.
Tuttoggi abbiamo diverse chiese o cucine, affittate a nome di Occupy Sandy per preparare il cibo che ogni giorno serve nelle 3 zone piu’ importanti che hanno colpito tre delle cinque citta’ dello stato di New York, in Queens, Brooklyn e Staten Island. Io personalmente ho lavorato come volontario in una di queste chiese, vicino alla zona di Conny Island, dove ho trovato gente da tutto il mondo, in vacanza per fare volontariato con Occupy Sandy.
La cosa piu’ impressionante nel lavorare in queste cucine autogestite è l’ organizzazione spontanea: ognuno si inserisce a seconda delle capacita’ oppure delle necessita’, non c’e un vero cordinamento stabile, ma un susseguirsi di persone che si passano informazioni e prospettive. Con un ritmo settimanale le persone cambiano in un susseguirsi di nuovi arrivati e vecchi amici che ritornano senza preavviso in certi casi, ma la costante di 1000 pasti al giorno consegnati nelle varie zone a noi assegnate, di certo in tre mesi non sono mai mancate.
_____________________________________
Fonte: http://lanarchista.wordpress.com/2013/01/27/occupy-sandy/